zerlina ha scritto:Cesare, vero i problemi maggiori vengono dalle compressioni in zona cervicale, ma è anche vero che le curve della colonna sono interdipendenti e spesso speculari, una eccessiva ipercifosi con il tempo inevitabilmente si compenserà con una iperlordosi cervicale e lombare.
Non puoi corregere una sola di queste curve, ma lentamente e contemporaneamente si attenueranno tutte, a volte può succedere che ci sia un blocco in un tratto, oppure che non si riesca a controllare adeguatamente in postura una sezione e quindi si blocca tutto il lavoro di ritorno in simmetria.
In alcuni casi ci può essere solo ipercifosi dorsale e iperlordosi cervicale, ma non iperlordosi lombare ed in questo caso, ovviamente il "pancia in dentro" non è così fondamentale, ma se al contrario c'è ormai la compensazione con iperlodosi lombare fare correttamente il movimento di retroversione del bacino è importantissimo per recuperare sul profilo, e spesso questo passaggio in postura è tralasciato.
Per il caso di Cristiano invece, se non ho capito male, lui ha sia la rettilineizzazione del rachide cervicale ma anche del tratto lombare, in questa situazione non solo il mento in giù è stato deleterio ma anche il "pancia in dentro", cioè ha portato indietro un bacino già retroverso, che invece andava portato in avanti per pipristinare la fisiologica lordosi.
Un abbraccio
Io ti parlo da un' ottica biomeccanica si parte sempre a ragionare a livello superiore (o inferiore), mai dal mezzo per spiegare tutto l'andamento delle compensazioni. La cifosi si considera null'altro che la risultante di due lordosi. ora visto che chi si bilancia parte dal presupposto che la propria problematica sia la DCCM, quindi una disfunzione cranio-mandibolare che a livello discendente crea disfunzioni a cascata, risulta prioritario il ragionamento, la diagnosi e la correzione primariamente a livello cranio-cervicale. Il problema delle compensazioni biomeccaniche della colonna sul piano sagittale è che non necessariamente le curve subiscono un' accentuazione del raggio di curvatura, bensì spesso ad un livello più grave di compensazione (o spesso per una concausa di input sbilancianti discendenti-ascendenti), si verifica una riduzione della curva. In questi casi, che poi sono la maggioranza (visto che la maggioranza della popolazione ha un rachide cervicale verticalizzato) secondo me è di assoluta importanza ristabilire il corretto assetto scheletrico spaziale dell' occipite rispetto alla colonna primariamente e successivamente quello muscolare, andando a lavorare sulla flessione o estensione del cranio. A dirla tutta spesso le correzioni alla colonna andrebbero fate in modo unidirezionale, mai in due direzioni contrastanti, ad esempio mai fare esercizi che contemporaneamente mandano in retroversione il bacino e in ipocifosi il segmento dorsale, così facendo spesso si rischia di innescare dei punti di forza su determinate vertebre in cui viene a crearsi un momento della risultante delle forze che rischia di creare problemi ai dischi intervertebrali. Le correzioni andrebbero fatte su una curva alla volta o a livello discendente o a livello ascendente, motivo per cui spesso i manipolatori hanno reticenza a trattare pazienti che portano bite o placche. Sul caso di Cristiano mi trovi ovviamente d' accordo, fu la prima cosa che gli dissi mesi fa quando vidi le sue foto e radiografie.