La simmetria e il benessere

La simmetria e il benessere

Messaggioda Cesare P. » 14/04/2013, 22:09

In ambito medico, specie in quello della medicina generale, oggi ancora si tiene poco conto dell' aspetto della simmetria corporea come criterio di valutazione del benessere organico di una persona, questo perchè ancora le terapie volte al recupero posturale sono molto disorganiche e spesso si basano su presupposti teorici anche antitetici tra loro. Al contrario esistono tutta una serie di figure mediche e/o professionali come fisiatri/fisioterapisti o osteopati/chiropratici, mezieristi, souchardiani e via dicendo che da decenni puntano il dito sull' importanza della simmetria corporea e sul bilanciamento scheletrico per la salute umana. Il mainstream oggi è concorde sull' affermare che nella maggior parte dei casi la causa di alterazioni posturali non è quasi mai univoca bensì si prendono come riferimenti cause ascendenti come le deformazioni plantari,( piede piatto, pronato, ecc...), le dismetrie femoro- acetabolari, e iliache, o cause discendenti, maolocclusioni, dismorfosi mascellariche, problematiche di propriocettività oculare, o traumatiche (distorsioni vertebrali) . Molto spesso però tutto ciò, nonostante la notevole mole di studi fatti al riguardo, si traduce in una mancanza marcata nell' aspetto terapeutico pratico, quando si tratta cioè di applicare la teoria al paziente per permettergli di risolvere le sue problematiche posturali; e molto spesso, per tener conto di tutti questi aspetti, finisce che il paziente inizi a navigare tra tutta una serie sterminata di trattamenti manipolatori, dispositivi medici, plantari, bite, placche gnatologiche di tutti i tipi, ottenendo alcune volte miglioramenti, altre volte peggioramenti. Per noi che stiamo facendo questo tipo di bilanciamento muscolo-scheletrico su base morfo-occlusale, è evidente che la causa predominante che andiamo a trattare è quella malocclusiva e dismorfosica a livello occlusale, ma in parallelo ovviamente non dobbiamo arenarci nel non considerare altri elementi contribuenti a pertrubare il nostro assetto muscolo-scheletrico, assicurandoci di non avere problematiche congenite o acquisite di tipo ascendente, che per ovvi motivi ci impedirebbero di ottenere risultati ottimali solamente bilanciando il nostro rapporto cranio-mandibolare.

Fatta questa premessa vorrei citare alcuni passi riguardanti la terapia CRM, una terapia poco conosciuta e estremamente avanguardista nel campo medico, che aldilà degli aspetti terapeutici che può offrire, sui quali non posso esprimermi non avendone testato l' efficacia in prima persona, offre importantissimi, a mio avviso, spunti teorici sul processo degenerativo-disfunzionale che ci ha portato, un po' tutti, ad iniziare a soffrire di tanti disturbi, senonchè di evidenti compensazioni posturali non fisiologiche.

Primo punto:
La salute è il risultato di una buona organizzazione del Sistema Nervoso.Il Sistema Nervoso Centrale infatti, attraverso il Sistema Nervoso Autonomo e Periferico, controlla in maniera estremamente precisa ogni funzione organica. La Neurofisiologia ci dice che, affinché il corpo sia mantenuto sano, ogni suo organo e apparato deve essere finemente regolato da sofisticati meccanismi neurologici di autoriparazione Ma anche il computer più sofisticato può andare incontro a sovraccarichi ed avarie di funzionamento, che immediatamente si traducono in malfunzionamenti degli organi


Si pone l' accento sul fattore neurologico, nello specifico sull' importanza del sistema neurovegetativo nel controllo omeostatico dell' organismo.

Secondo punto:
L’uomo nel corso della vita si adatta e l’adattamento è costantemente disfunzionale
E’ funzionale alla sopravvivenza ma non al benessere…..
Il Sistema Nervoso Centrale reitera gli Engrammi di posizione e di movimento purchè siano funzionali alla sopravvivenza
considerandoli “normali”, anche se disfunzionali e pertanto potenzialmente dannosi
L’ADATTAMENTO QUINDI SERVE PER MANTENERCI VIVI E PER COMPIERE LE DUE FUNZIONI FONDAMENTALI DELLA VITA SOPRAVVIVERE PER POTER PROCREARE

PER LA SOPRAVVIVENZA E’ IMPORTANTE , VITALE , LA TRASMISSIONE DEL PATRIMONIO GENETICO: MA OLTRE AL PATRIMONIO GENETICO , NEL CORSO DELLA VITA SONO IMPORTANTI LE ESPERIENZE CHE proprio per garantire la sopravvivenza ,DEVONO ESSERE TRASMESSE PER EVITARE CHE EVENTUALI ERRORI POSSONO COMPROMETTERE LA SOPRAVVIVENZA DELLA PROLE

RISULTA QUINDI MOLTO IMPORTANTE L’INFLUENZA DELL’ AMBIENTE SUGLI ORGANISMI VIVENTi
FENOMENO DELL’ADATTAMENTO
L’AMBIENTE ( CHE E’ MOLTO PIU’ FORTE DI NOI ) PUO’ PROVOCARE DELLE MODIFICHE IMPORTANTI NELLA ESPRESSIVITA’ DEL GENOMA
QUINDI IL DNA CHE SOTTOSTA' A LEGGI PRECISE LEGATE ALLA CARATTERISTICHE GENICHE DEI GENITORI HA UNA ESPRESSIONE MEDIATA DAL SNC CHE DIPENDE DALL’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE
HANS SELIE (ENDOCRINOLOGO nato a Vienna ma ha svolto la sua attività prevalentemente in Canada dove è morto a Montreal) E’ IL PRIMO STUDIOSO DEI FENOMENI ADATTATIVI DISFUNZIONALI:

“IL MECCANISMO DELL’ADATTAMENTO PUR ESSENDO UN MECCANISMO FISIOLOGICO IMPORTANTE PER GARANTIRE LA
SOPRAVVIVENZA DEGLI ESSERI UMANI ,NON E’ SEMPRE IN GRADO DI GARANTIRE ANCHE LO STATO DI BENESSERE NEURO-PSICO-FISICO DELL’UOMO FACENDO COSI’INSORGERE IL COSIDDETTO ADATTAMENTO DISFUNZIONALE “



Ogni forma di vita nasce per sopravvivere allo scopo di procreare, di assicurare una continuità genica nel tempo (e un' evoluzione genetica conseguentemente mediante i meccanismi di splicing e crossing-over meiotici, riproduttivi), per far sì che questo accada il nostro organismo, e la sua intelligenza propria (modalità con cui il sistema nervoso autonomo gestisce gli input esterni) non bada primariamente al mantenimento del "benessere" soggettivo dell' individuo, bensì ad adattarsi alle condizioni dell' ambiente per far sì che gli scopi fondamentali della vita biologica non siano inficiati. Nel nostro esempio la variabile ambientale principale è la forza di gravità, la dismorfosi dei mascellari, o le alterazioni morfologiche dentarie (ascendenti, piede piatto ecc...) sono la variabile genica, lo sbilanciamento e le compensazioni posturali, muscolo-scheletriche sono le risultanti del cosiddetto "Adattamento Disfunzionale" . L' Adattamento è sempre disfunzionale, perchè in utopiche condizioni ottimali, il nostro organismo dovrebbe nascere già perfettamente predisposto ad interagire con le variabili fisiche terrestri senza doversi adattare modificandosi in base ad esse, se costretto ad adattarsi ad una sola di esse, quindi a modificarsi, perchè non ottimizzato all' interazione, ovviamente finisce per produrre tutta una serie di modificazioni nell' espressione del genoma che per forza di cose sarà un compromesso sempre disfunzionale, atto a garantire la sopravvivenza ma non necessariamente il benessere dell' individuo.

E’ bene precisare che per meccanismo disfunzionale Si intende un meccanismo che funziona ma funziona male :l’uomo per sopravvivere deve adattarsi e lo fa nel modo migliore possibile, si instaura così una parafisiologia in cui l’errore diventa la normalità.

Due precisazioni importanti :
1) la normalità può essere diversa da individuo a individuo a seconda dell’influenza dell’ambiente ( ciò che è normale per uno può non esserlo per gli altri )
2)nell’uomo il concetto di sopravvivenza (crescete e moltiplicatevi ) è falsato rispetto agli animali : l’animale malato muore , l’uomo invece si avvale degli interventi ambientali che tendono a interferire con i meccanismi di sopravvivenza e portano degli adattamenti ( vedi la medicina e i medici )
In natura infatti la figura del medico non esiste , l’animale possiede un certo codice genetico su cui interferiscono gli stimoli ambientali determinando degli adattamenti e se non sono sufficienti subentra la morte ( selezione naturale )L’uomo per sopravvivere deve lottare , in senso biologico , contro l’ambiente che è molto potente e più forte di lui , per cui SI PIEGA , si adatta : se questo “ piegarsi risulta accettabile per la vita , tutto va bene , altrimenti nascono le malattie fino alla morte



Il problema dell' adattamento disfunzionale esiste universalmente in natura in ogni organismo vivente, ma non è un problema, o meglio è un problema individuale non relativo alla specie, questo poichè in natura non agiscono forze di intervento esterne che ostacolano la selezione naturale, e la selezione sessuale, gli individui disfunzionali spesso non hanno la possibilità di procreare, tramandando così il proprio genoma potenzialmente disfunzionale, nella specie umana invece l' adattamento disfunzionale è una sorta di castigo, questo poichè gli individui maggiormente disfunzionali, in società, spesso sono stati messi in condizione di procreare e di tramandare quindi le proprie caratteristiche genetiche inadatte al benessere. Infatti l' uomo è l' unico animale che con la medicina conservativa abbia da millenni ostacolato il processo "migliorativo" della selezione naturale, e tramite le culture/mode ha completamente falsato quello della selezione sessuale , portando così alla formazione di complessi e gruppi di esseri umani con caratteri specie-specifici inadatti a sopravvivere su questo pianeta nel benessere individuale.

CLASSIFICAZIONE DEI PROCESSI ADATTATIVI

ADATTAMENTO EVOLUTIVO
relativo all'evoluzione della specie (selezione darwiniana);

Corrisponde alla migliore capacità biologica di rispondere all’ambiente .tale capacità viene trasmessa alla progenie: tale capacità ci permette di vivere meglio riducendo gli effetti dell’adattamento funzionale (ho migliori prestazioni biologiche che mi fanno sentire meno il carico ambientale )

ADATTAMENTO FUNZIONALE O FISIOLOGICO
quando incrementa le nostre capacità in maniera fisiologica con un pieno utilizzo delle risorse (allenamento, esercizio mentale);

Corrisponde ad una capacità di risposta biologica adeguata ad uno stimolo esterno con due caratteristiche importanti : LA REVERSIBILITA’ cioè la possibilità , alquanto rara che questo adattamento al cessare dello stimolo che lo ha indotto possa scomparire, il FATTORE TEMPO nel senso che questo tipo adattamento a differenza della RISPOSTA ADATTATA ad uno stimolo(CHE E’ MOMENTANEA) ha la peculiarità di mantenersi LUNGO TERMINE
Es poliglobulia in alta quota

ADATTAMENTO DISFUNZIONALE
di causato da un abuso delle nostre capacità con una elevata usura non percepita e una sensazione di falso benessere (super allenamento, sforzo mentale);

Corrisponde ad una risposta biologica ad uno stimolo che manca di adeguatezza , e’ sempre una risposta a lungo termine ma manca la reversibilità ; esiste sempre un funzionamento della struttura biologica ma funziona male
Tutti noi siamo in adattamento disfunzionale


ADATTAMENTO PATOLOGICO
determinato da un esaurimento delle risorse e dalla rottura degli equilibri funzionali con amplificazione del danno (esaurimento totale, malattia).

E’ la conseguenza dell’adattamento disfunzionale : si instaura quando la patologia diventa la nostra fisiologia , la normalità
In questa fase l’intervento del medico è difficilissimo : viene spinto a curare i sintomo e non la catena disfunzionale che lo ha determinato e questo porta ad una situazione ancora più ingarbugliata
Quando il meccanismo di sopravvivenza non diventa più modulabile si ARRIVA AL DANNO BIOLOGICO CHE DIVENTA SEMPRE Più GRAVE FINO A PORTARE ALLA MORTE
L’ADATTAMENTO PATOLOGICO NON E’ UN SUICIDIO MA L’ESTREMO TENTATIVO DI MANTENERE LA FUNZIONE BIOLOGICA.



Questi sono i diversi tipi di adattamento, la cosa più importante è che l' adattamento disfunzionale al contrario di quello funzionale (indotto da allenamento, diete ecc...) non è mai reversibile naturalmente, una volta instaurato, non si torna più indietro, ed è anche il motivo principale per cui le problematiche muscolo-scheletriche di cui sopra (scoliosi, atteggiamenti iperlordo-cifotici ecc...) sono nella maggior parte dei casi addirittura degenerative, di certo non si assiste mai ad una remissione spontanea della problematica.
L' adattamento patologico ci spiega come spesso, la patologia organica non è altro che la risultante di un adattamento disfunzionale ormai inevitabile, ma insostenibile per l' organismo che inizia a degenerare nelle sue capacità biologiche. A un certo punto il meccanismo disfunzionale, diventa patologico e procedendo in questa direzione spesso giunge alla morte, come risultato di un' inadeguatezza alla sopravvivenza in determinate condizioni, il problema è che molto spesso, nel frattempo questo organismo avrà procreato e dato vita quindi ad altri organismi con le medesime inadeguatezze genetiche che probabilmente si troveranno a loro volta a vivere tutto l' iter dell' adattamento disfunzionale.

Per ricapitolare :

1.L’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE HA INIZIO NEL SNC (inteso come entità biologica cioè un ammasso di neuroni )
2.il SN E’ L’UNICO ARTEFICE DELLA CAPACITA’ ADATTATIVA DELL’ORGANISMO BIOLOGICO ( i recettori che per molti ricercatori sono i principi artefici dell’adattamento in quanto ritengono che tali recettori sotto la spinta allopatica si possano modificare , in realtà quello che si modifica non è il recettore in sé MA LA FUNZIONALITA’ DEL RECETTORE CHE SI MODIFICA ( infatti esistono recettori a lento e rapido adattamento )
3.IL SN NON DA’ SEMPRE RISPOSTE ADATTATIVE ADEGUATE A GARANTIRE LA SALUTE E IL BENESSERE NEUROPSICOFISICO DEL SOGGETTO
4.la parte del sistema nervoso che ha importanza in questo meccanismo E’ LA PARTE NEUROVEGETATIVA
5.il sistema nervoso e il sistema psichico non sono la stessa cosa
6.il nostro approccio è un approccio BIOLOGICO non psicologico allo STRESS (lo psicologo crede di risolvere lo stress con il proprio lavoro noi no


A questo punto dell' analisi, si introduce un elemento davvero interesseante a mio avviso ed è quello denominato "Asimmetria fluttuante" :

Asimmetria fluttuante è sinonimo della Dismetria funzionale

Si tratta della perdita casuale della perfetta simmetria corporea, evidenziabile a livello di segmenti corporei simmetrici, quale conseguenza di sollecitazioni indotte dallo stress Ambientale
Il che corrisponde, in ultima analisi, alla perdita della normale simmetria funzionale degli emilati corporei …..
pertanto oltre 20 anni di osservazione e di clinica su migliaia di pazienti hanno evidenziato la presenza, nella totalità dei casi,del fenomeno neurologico detto
“Dismetria Funzionale” con la quale si intende:
Una attivazione asimmetrica e disfunzionale di gruppi muscolari simmetrici .
ad es: a livello rotuleo, si assiste ad una asimmetrica e disfunzionale attivazione del Quadricipite Femorale nel passare dalla posizione supina a quella seduta,
--La Dismetria è una valutazione funzionale (dal greco dius: difficoltà ad attuare e metron: misura)
--L’Eterometria è una valutazione statica della lunghezza degli arti
(vedi: asimmetrie del viso etc….)
La rilevazione della presenza della Dismetria Funzionale(o asimmetria funzionale ) è un indicatore di Stress Ambientale un metodo diagnostico che ci permette di porre diagnosi di adattamento disfunzionale all’ambiente.

La dismetria funzionale rappresenta il metodo piu’ semplice per la diagnosi del complessivo adattamento disfunzionale allo stress ambientale.


Tutto ciò pone l' accento sull' argomento portante della nostra pratica e di questo sito, l' importanza della simmetria muscolo-scheletrica per il benessere dell' uomo.
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Re: La simmetria e il benessere

Messaggioda Maria » 15/04/2013, 9:55

Molto interessante, grazie per questo ben documentato contributo...è incredibile come si sappiano già così tante cose, ma ben poco venga fatto per fare sintesi di tutti i dati e le informazioni raccolte da vari operatori in vari settori per fare interventi davvero efficaci e a tutto tondo per il benessere psicofisico delle persone, il più possibile preventivi direi. Una cosa, però, mi auguro: che nessuno arrivi a usare tutto questo in maniera distorta, pensando alla soppressione degli elementi "deboli" (tra cui siamo anche noi), per creare una razza forte predominante (la storia ci insegna che si può arrivare anche a questa follia!!!!!). Come sempre, le intuizioni, le scoperte possono essere usate saggiamente oppure follemente. Tifo per la prima ipotesi : Chessygrin :
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