Dimensione verticale

Re: Dimensione verticale

Messaggioda movida » 22/03/2013, 20:06

io sono una seconda classe però la protusione eccessiva a me fa male e ho paura anche ad andare in TAT
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda Maria » 22/03/2013, 22:44

Ma sono l'unica "terza classe" qui dentro? : Blink : : Sad :
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda Marika85 » 23/03/2013, 6:09

Maria ha scritto:Ma sono l'unica "terza classe" qui dentro? : Blink : : Sad :


No Maria, non sei l' unica!...
Ci sono io da diverso tempo come III classe dento-scheletrica fra coloro che si bilanciano...
Ed in effetti mi sentivo sola... :-P
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda amir » 23/03/2013, 16:03

Non vorrei fare polemica, non ho nessun intresse di farlo, ma penso che se un muscolo viene stirato tanto con l'attivazione dell' organo tendineo di Golgi che si trova in serie delle fasce muscolari si rilassa, nel caso di protrusione della mandibola questo stiramento non permetterà al muscolo di tornare alla sua tonalità. Abbiamo stabilito che nesuun organo deve essere compresso o stirato, nel caso di alcuni bilancianti, forse tanti vediamo la verticalizzazione della colonna cervicale con le conseguenze che conosciamo. La mia non è un ordine, ma è un parere, quando bilancio qualcuno non mi hazzardo di tirare qualche muscolo, già abbiamo la latero deviazione. Non devo peggirare la situazione già critica. Spero di essere stato chiaro, con piacere aspetto di vedere il parere degli amici, gli altri bilancianti.Colgo occasione di anunciare che ho deciso di curare i denti dei bilancianti con i prezzi della croazia, chi ha bisogno mi contatti e ci mettiamo d'accordo, tengo un giorno, sabato o domenica per chi viene da lontano. A padova accetto le persone che hanno bisogno delle placche e iniziare la cura, con gli altri amici con più esprienza ci metteremo d'accordo per collaborazione e scambio di vedute. La tonalità vuole dire la fase intermedia della contrazione e dello stiramento.Buona domenica.
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda Cesare P. » 23/03/2013, 17:21

Non bisogna polemizzare siamo qui per dire ognuno le proprie impressioni ed esperienze per cercacre di trovare le soluzioni migliori. Gli organelli del Golgi in prossimità delle inserzioni tendinee dei muscoli a quanto so hanno carattere inbitorio della contrazione muscolare e dell' attività dei motoneuroni, servono ad evitare che un muscolo vada in ipercontrazione nei confronti di una forza resistente eccessiva, in chi fà palestra ad esempio e si sottopone a forze resistenti via via crescenti tali organelli cambiano la loro sensibilità diventando sempre meno sensibili, io stesso lo posso tetsimoniare, in questo modo i muscoli tendo in effetti a diventare spesso non solo ipertrofici ma anche ipertonici, e quindi molto rigidi e turgidi. Quindi è vero che andando ad allungare un muscolo in modo attivo, ossia con attivazione diretta dell' antagonista, finisce che il muscolo perde tono e diventi ipotonico, il che è un danno come l' ipertonia in quanto il muscolo perde capacità contrattile. Detto questo quello che andiamo a far noi allungando alcune catene con l' uso di posture statiche alla presa impronte sul bite, è molto più simile al lavoro muscolare descritto dalla tecnica mezierista che si rifà alle cosiddette "contrazioni isotoniche eccentriche" piuttosto che allo stretching attivo, ossia quando una fibra muscolare si oppone resistendo ad una forza attiva, in questo caso la forza attiva è data dalla riattivazione di muscoli antagonisti e dalla forzatura di componenti scheletriche in posizioni che sottopongono alcune fibre muscolari in allungamento forzato, di contro la fibra opponendosi a questo allungamento forzato tramite la respirazione, esercita a tutti gli effeti una contrazione isotonica eccentrica, l' unico tipo di lavoro muscolare che, negli ultimi anni, ha dimostrato avere la capacità di incentivare la sarcomerizzazione in serie di una fibra muscolare, ossia di allungare a tutti gli effetti un gruppo muscolare. Se ciò non fosse possibile ciò che andiamo a fare noi sarebbe inutile o deleterio, ossia ridisporre le componenti scheletriche in modo statico, spesso allontanando capi articolari anche di parecchi centimetri, se poi i muscoli che lì si inseriscono non fossero capaci nel tempo (anni) di adattarvisi, alla nuova postura ossea spaziale. Significherebbe permanere perennemente in uno stato continuo di tensione eccentrica. E' pur vero però che, specie per muscoli con inserzioni tendinee piccole, un eccessivo stiramento repentino può portare a sofferenza tendinea e anche a microlesioni dolorose, ma questo spesso rientra nella pratica dello stretching muscolare, che a tutti gli effetti, se in parte può dar sollievo temporaneo al muscolo ipertonico, non ha alcuna efficacia permanente a lungo termine in quanto il muscolo coinvolto tende sempre e comunque a riprendere il tono originario se non si modificano i parametri biomeccanici a monte che spesso in soggetti asimmetrici sono totalmente sballati facendo sì che ci siano muscoli non deputati a fare determinati movimenti che vengono reclutati per semplici leggi fisiche. Queste per ora sono le conclusioni a cui son giunto.
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda Cristiano » 23/03/2013, 17:36

VitaminK ha scritto:... Se ciò non fosse possibile ciò che andiamo a fare noi sarebbe inutile o deleterio, ossia ridisporre le componenti scheletriche in modo statico, spesso allontanando capi articolari anche di parecchi centimetri, se poi i muscoli che lì si inseriscono non fossero capaci nel tempo (anni) di adattarvisi, alla nuova postura ossea spaziale. Significherebbe permanere perennemente in uno stato continuo di tensione eccentrica.


Questa eventualita', cioe' che i muscoli potrebbero non essere in grado di adattarsi alle ossa, non vorrei che in determinate condizioni sfavorevoli potesse verificarsi. : Sad :

Per esempio per deformazioni ossee, o per eccessiva sedentarieta' ecc...... cioe' credo che sarebbe utile valutare quali condizioni lo favoriscono e quali lo bloccano, questo adattamento. Cosi da mantenere uno stile di vita o degli accorgimenti che non ci facciano scendere sotto a quella soglia dove il tempo passa inutilmente in quanto i muscoli non procedono in questo adattamento.
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda amir » 23/03/2013, 17:38

Caro vitaminak, ne parliamo domani e lunedi perche adesso devo prepararmi ad andar in ospedale perchè sono di guardia. Pero secondo me chi si sottopone a quel tipo di fatica rovina tutta la sua salute, ciao.
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda Cesare P. » 24/03/2013, 14:36

Cristiano ha scritto:
VitaminK ha scritto:... Se ciò non fosse possibile ciò che andiamo a fare noi sarebbe inutile o deleterio, ossia ridisporre le componenti scheletriche in modo statico, spesso allontanando capi articolari anche di parecchi centimetri, se poi i muscoli che lì si inseriscono non fossero capaci nel tempo (anni) di adattarvisi, alla nuova postura ossea spaziale. Significherebbe permanere perennemente in uno stato continuo di tensione eccentrica.


Questa eventualita', cioe' che i muscoli potrebbero non essere in grado di adattarsi alle ossa, non vorrei che in determinate condizioni sfavorevoli potesse verificarsi. : Sad :

Per esempio per deformazioni ossee, o per eccessiva sedentarieta' ecc...... cioe' credo che sarebbe utile valutare quali condizioni lo favoriscono e quali lo bloccano, questo adattamento. Cosi da mantenere uno stile di vita o degli accorgimenti che non ci facciano scendere sotto a quella soglia dove il tempo passa inutilmente in quanto i muscoli non procedono in questo adattamento.


Secondo me la sedentarietà ad un certo punto non aiuta per nulla, perchè non facendo movimenti che reclutano tutte le complesse sinergie tra le catene muscolari, molti segmenti non vengono utilizzati e si rischia di atrofizzare interi gruppi muscolari. Visto che stiamo parlando di recuperare disfunzioni discendenti che hanno lavorato in anni e anni di compensazioni e contro compensazioni, a mio avviso si deve sfruttare sia il vettore di gravità superiore agendo sul ripristino del rapporto cranio mandibolare corretto, che la reazione vincolare inferiore in varie attività, magari non la corsa vera e propria, ma lunghe passeggiate, marce, bicicletta, insomma lavoro aerobico che coinvolga gli arti inferiori a mio avviso, a un certo punto diventa importante per dare un input ascendente che eviti l' atrofia.

amir ha scritto:Caro vitaminak, ne parliamo domani e lunedi perche adesso devo prepararmi ad andar in ospedale perchè sono di guardia. Pero secondo me chi si sottopone a quel tipo di fatica rovina tutta la sua salute, ciao.


Bhè Amir rispetto il tuo punto di vista ed anzi devo ammettere che c'è questa possibilità, e non è una passeggiata per nulla questo tipo di bilanciamento, ma ti ricordo che molti che iniziano questo percorso non ce l' hanno più una salute, o comunque molto compromessa nella qualità della vita. QUesto tipo di bilanciamento muscolo-scheletrico và ben oltre il concetto di "bilanciare la mandibola", cosa che tentano di fare, pur con metodologie differenti, migliaia di gnatologi in tutto il mondo (con bite, placche, kinesiografi, TENS ecc...), qui si parla di forzare le componenti scheletriche in simmetria (e di conseguenza forzando la muscolatura per portare le ossa in simmetria), lasciando che la mandibola funga da "elemento basculante", che registri grazie al bite e alla modifica in postura su resina morbida quella tale, specifica posizione. Questo concetto si basa sulla teoria enucleata quasi 60 anni fà dalla Dr.sa Mezières che scopriva al tempo che i muscoli non agiscono in gruppi distinti ma son tutti (anteriori, posteriori e crociati) "concatenati", come anelli di una catena e i muscoli masticatori (elevatori, abbassatori, protrusori,retrusori) della mandibola non sono da meno. E' questo il nucleo di questo tipo di bilanciamento, ovviamente terze classi con una riduzione delle fisologiche curve vertebrali dovranno adottare atteggiamenti antipodici rispetto a seconde classi con accentuazione di tutte le curve ed è molto soggettivo è complesso .
Non è un processo conservativo bensì è trasformativo. Se vogliamo riferirci a processi conservativi dovremmo guardare più a metodi come quello APPIM che mira alla conservazione, mantenendo le asimmetrie consolidate, ristabilendo simmetria di contatto occlusale bilanciando la mandibola in micro spostamenti mediante i test di controllo e il bite.
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Re: Dimensione verticale

Messaggioda boro » 01/04/2013, 13:40

Si sta dicendo un sacco di sciocchezze. Portare avanti il mascellare? Cosi vai a cambiare tutto l'assetto, tanto vale non bilanciarti col bite.
Ti dico poi una cosa, il mascellare è possibile portarlo avanti con apparecchi odontoiatrici ma fate attenzione, questi apparecchi vanno a portare avanti il mascellare ovvero l'arcata superiore ancorata al mascellare ma non tutto il cranio!! In pratica viene deformata la forma.

La protrusione è direttamente proporzionale alla mancanza di spessore verticale.

Di fatti avere più spessore sui molari si chiude con meno protrusione, perchè il movimento della mandibola è basculante e non semplicemente avanti e indietro.
Fate una prova, mettetevi uno spessore come due gomme sui molari e provate a chiudere in posizione, noterete che il mento rimane più indietro.

Quindi l'unico modo per chiudere meno protruso è aumentare lo spessore verticale e questo richiede tempo e dedizione anche con caodiuvanti come massaggi ed esercizi specifici.

L'esercizio credo sia importante, avete mai notato il fisico dei ballerini7e?
Guardate le loro clavicole e le loro spalle ben giù,la loro "dimensione verticale" a livello muscolare, è stata ottenuta tramite esercizio.( ovvio che se non hanno uno spessore osseo saranno destinati a tornare in una posizione diversa se non si esercitano).

Questo per dire che oltre al bite bisogna assieme creare un protocollo di fattori coadiuvanti che aiutino ad aumentare lo spessore verticale, incominciando da esercizi muscolari, perchè no, proprio quelli eseguiti dai ballerini che credono rappresentino meglio il tipo di postura che noi aspiriamo.
boro
 

Re: Dimensione verticale

Messaggioda Stella Mayfair » 01/04/2013, 15:03

Ciao ragazzi, buona Pasquetta!
Io pure mi sto ponendo il problema dell'esercizio fisico.
Questo mese arrivo a un anno di bilanciamento e mi sento pronta per incominciare a far qualcosa.. all'inizio era impensabile perché stavo molto male ma adesso che sono tornata ad essere "quasi" normale, direi che è giunto il momento.
Ricollegandomi al discorso di Boro sui ballerini, mi viene in mente che anni fa facevo un tipo particolare di yoga che si chiama Ashtanga Yoga. Sono sequenze standard di esercizi il cui scopo è, manco a dirlo, il raggiungimento della postura scheletrica perfetta e la simmetria destra/sinistra.
In effetti vedendo chi conosco e lo pratica da anni posso dire che questa postura di ottiene (certo ora so anche che è una postura forzata e che smettendo di praticare, si torna automaticamente come prima).
Però mi chiedevo se potesse essermi utile per dare un'indicazione ai miei muscoletti confusi che non sanno ancora bene che cosa fare e dove mettersi.. : Wink :
E' però un tipo di yoga molto dinamico e faticoso, con posture anche sulla testa (che ovviamente eviterei) e infatti ho un po' paura di farmi male. Oltretutto noto che mi basta poco sforzo per sentirmi stanchissima..quindi non so neanche io se provare, magari molto lentamente a fare alcune posture, oppure aspettare ancora qualche mesetto.
Qualcuno ha esperienze in proposito con lo yoga?
Stella Mayfair
 
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