Cristiano ha scritto:VitaminK ha scritto:... Se ciò non fosse possibile ciò che andiamo a fare noi sarebbe inutile o deleterio, ossia ridisporre le componenti scheletriche in modo statico, spesso allontanando capi articolari anche di parecchi centimetri, se poi i muscoli che lì si inseriscono non fossero capaci nel tempo (anni) di adattarvisi, alla nuova postura ossea spaziale. Significherebbe permanere perennemente in uno stato continuo di tensione eccentrica.
Questa eventualita', cioe' che i muscoli potrebbero non essere in grado di adattarsi alle ossa, non vorrei che in determinate condizioni sfavorevoli potesse verificarsi.
Per esempio per deformazioni ossee, o per eccessiva sedentarieta' ecc...... cioe' credo che sarebbe utile valutare quali condizioni lo favoriscono e quali lo bloccano, questo adattamento. Cosi da mantenere uno stile di vita o degli accorgimenti che non ci facciano scendere sotto a quella soglia dove il tempo passa inutilmente in quanto i muscoli non procedono in questo adattamento.
Secondo me la sedentarietà ad un certo punto non aiuta per nulla, perchè non facendo movimenti che reclutano tutte le complesse sinergie tra le catene muscolari, molti segmenti non vengono utilizzati e si rischia di atrofizzare interi gruppi muscolari. Visto che stiamo parlando di recuperare disfunzioni discendenti che hanno lavorato in anni e anni di compensazioni e contro compensazioni, a mio avviso si deve sfruttare sia il vettore di gravità superiore agendo sul ripristino del rapporto cranio mandibolare corretto, che la reazione vincolare inferiore in varie attività, magari non la corsa vera e propria, ma lunghe passeggiate, marce, bicicletta, insomma lavoro aerobico che coinvolga gli arti inferiori a mio avviso, a un certo punto diventa importante per dare un input ascendente che eviti l' atrofia.
amir ha scritto:Caro vitaminak, ne parliamo domani e lunedi perche adesso devo prepararmi ad andar in ospedale perchè sono di guardia. Pero secondo me chi si sottopone a quel tipo di fatica rovina tutta la sua salute, ciao.
Bhè Amir rispetto il tuo punto di vista ed anzi devo ammettere che c'è questa possibilità, e non è una passeggiata per nulla questo tipo di bilanciamento, ma ti ricordo che molti che iniziano questo percorso non ce l' hanno più una salute, o comunque molto compromessa nella qualità della vita. QUesto tipo di bilanciamento muscolo-scheletrico và ben oltre il concetto di "bilanciare la mandibola", cosa che tentano di fare, pur con metodologie differenti, migliaia di gnatologi in tutto il mondo (con bite, placche, kinesiografi, TENS ecc...), qui si parla di forzare le componenti scheletriche in simmetria (e di conseguenza forzando la muscolatura per portare le ossa in simmetria), lasciando che la mandibola funga da "elemento basculante", che registri grazie al bite e alla modifica in postura su resina morbida quella tale, specifica posizione. Questo concetto si basa sulla teoria enucleata quasi 60 anni fà dalla Dr.sa Mezières che scopriva al tempo che i muscoli non agiscono in gruppi distinti ma son tutti (anteriori, posteriori e crociati) "concatenati", come anelli di una catena e i muscoli masticatori (elevatori, abbassatori, protrusori,retrusori) della mandibola non sono da meno. E' questo il nucleo di questo tipo di bilanciamento, ovviamente terze classi con una riduzione delle fisologiche curve vertebrali dovranno adottare atteggiamenti antipodici rispetto a seconde classi con accentuazione di tutte le curve ed è molto soggettivo è complesso .
Non è un processo conservativo bensì è trasformativo. Se vogliamo riferirci a processi conservativi dovremmo guardare più a metodi come quello APPIM che mira alla conservazione, mantenendo le asimmetrie consolidate, ristabilendo simmetria di contatto occlusale bilanciando la mandibola in micro spostamenti mediante i test di controllo e il bite.