gladiatore ha scritto:ciao cesare scusa io ho iniziato da poco il metodo e non ci sto capendo più nulla...non ho capito tu seguendo le indicazioni del metodo hai rischiato di farti male o sei peggiorato? cioè andando avanti si rischia di farsi seriamente del male e allo stesso tempo la placca non si può più togliere perchè altrimenti si va in crollo posturale?
Sì ho sviluppato molti sintomi derivanti dalla forzatura di una postura scorretta sul profilo, motivo per cui ho dovuto adottare posture differenti per recuperare una buona postura spaziale, armonica e far sparire le compressioni neuro-muscolari. La placca è un pezzo di resina, la fase importante del bilanciamento, oltre vabè all' aspetto meramente pratico di lavoro su fosse e stop, è la postura alla presa impronte, e lì a quanto ho sperimentato sulla mia pelle, la teoria Formiana è qualcosa di alieno alla biomeccanica, è una filosofia di "posturologia secondo Formia" . Ora qualche passo indietro l'ha fatto dopo le critiche dell' ultimo anno, ma ha dei dogmi di fondo, sbagliati, che finchè non ritratterà farà rimanere l' aspetto teorico del suo metodo una ciofeca.
Ricordo che circa 2 anni fa quando iniziai a parlare del suo metodo in giro alla gente, mi dicevano che dovevo dimostrar loro che funzionava, e io rispondevo, attenendomi alla filologia scientifica, che sarebbero stati loro a dover dimostrare che non funzionava, seguendo il principio del falsificazionismo popperiano, universalmente utilizzato in ambito scientifico. Bhè quello che ho fatto io, facendone esperienza e pagando anche caro prezzo è stato proprio falsificare alcuni step fondamentali della teoria Formiana, dimostrando che sono sbagliati, per questo dico che l' autobilanciamento è una grande opportunità, ma guai a fermarne il raffinamento teorico. Formia è cadaverizzato nelle sue teorie da fumetti di topolino, e questo per me, ahimè, sancisce di per sè, l' autoesclusione del suo metodo e della sua persona da qualunque ambiente o dibattito su base scientifica. Il vero scienziato è colui che lavora per falsificare la sua teoria e in questo modo, migliorarla, lui al contrario, i casi che non capiva, che non rispettavano le "verità escatologiche" scritte sul suo libro, li ha sempre liquidati come "casi rari", "casi complessi", insomma, "roba che non conta", e qui ha da sempre dimostrata la sua maggior propensione per l' aspetto economico del metodo piuttosto che di sviluppo teorico, dove evidentemente le sue ovvie lacune concettuali gli impedirebbero comunque di progredire. A mio parere Formia con la sua esperienza auto-indotta ha in qualche modo apportato nuove ipotesi e risultati a quelli precedentemente prodotti dalla Adriana Valsecchi di APPIM, ma entrambi si sono fermati cristallizzati nelle loro crisalidi. C'è molto di più, invece, molto di più.