Voglio porre a giudizio dei più esperti la mia idea per evitare i problemi legati alla tossicità di questa maledetta resina, nonchè per valutare la possibilità di manovrare meglio l'impronta (io per esempio miro ad una micro torsione...).
La cosa consiste nel prendere le impronte in postura su di un pezzo di cera odontoiatrica appositamente modellato. Quella odontoiatrica, utilizzata per prendere i rapporti di intercuspidazione, ha una considerevole durezza, ma anche una buona malleabilità una volta scaldata e soprattutto è atossica.
Una volta prese le impronte su cera andrei a calibrare un'articolatore odontoiatrico, sulla base dei calchi in gesso della bocca con l'impronta in cera.
Successivamente passerei alla presa impronte vera e propria su byte, semplicemente sostituendolo alle impronte di cera, con lo strato superiore di resina fresca.
I possibili problemi: la parola chiave è sicuramente 'precisione'...
Le impronte in cera sono molto precise... Quelle in gesso lo sono in fuzione della qualità di gesso utilizzato, o del materiale usato (ovviamente le cuspidi devono essere ad ok). Inoltre, essendo la bocca in movimento a causa della riabilitazione, c'è anche da valutare la precisione dei calchi rispetto alla situazione attuale. In fine c'è da valutare la precisione dell'articolatore, che ovviamente varierà di modello in modello, ke non sò quantificare...
I vantaggi? Beh, fate voi, niente più monomero...
Ho l'intenzione di provare, ma qualche commento sarà senz'altro utile e magari incoraggiante .
Grazie a tutti!